Otoplastica, correggiamo le orecchie  a sventola

L’intervento di otoplastica o correzione delle orecchie ad ansa o a sventola o ventola che dir si voglia, è il primo intervento che si fa in chirurgia estetica. Non c’è bisogno di aspettare lo sviluppo o i “18 anni”, termine che tanti medici contrari alla chirurgia estetica ed anche i genitori timorosi, usano per allontanare l’intervento, con la tacita speranza di un miglioramento, un oblio del problema… Se c’è il problema psicologico, prima si fa e meglio è.

Comunque se ne fanno tanti anche da grandi, talvolta da adulti.

Un periodo migliore non c’è, basta avere una settimana di tempo, od anche meno; spesso capita di fare l’intervento nei periodi di vacanza, tra un ciclo scolastico e l’altro, o in una settimana di ferie. La procedura è molto semplice,può essere fatta sia in anestesia locale che, in caso di terrore, in anestesia generale: nel primo caso è senza ricovero, nel secondo è necessario una notte di degenza in clinica.

Il difetto delle orecchie a sventola sta nella mancanza delle pieghe naturali della cartilagine che forma la struttura portante del padiglione auricolare ed è lì che si va ad intervenire tramite un incisione che sta dietro l’orecchio, quindi praticamente invisibile.

Dopo aver modellato la cartilagine ed aver controllato che l’orecchio stia attaccato al capo senza nessuna resistenza, l’ incisione si sutura con un filo riassorbibile, quindi non è necessario togliere i punti perché cadranno da soli.

Vi è una medicazione morbida ed il tutto è mantenuto in sede da una leggera fascia elastica, volendo anche una semplice fascia per capelli o del tipo sportivo anti-sudore di spugna morbida.

Per una settimana sarà portata giorno e notte, poi un’altra solo di notte e poi liberi  e belli più di prima, con i capelli corti oppure raccolti in una coda, felici di mostrare “le nuove orecchie “ senza più paura di essere presi in giro”.