La cute, il nostro delicato vestito di pelle

La cute, comunemente detta pelle, è il “ vestito” che noi indosseremo dalla nascita alla morte, quindi dovrà essere trattato nel miglior modo possibile, curandolo nel modo migliore, da fuori e da dentro! Da dentro con una sana alimentazione ed abbondante assunzione di liquidi, da fuori, lavandosi il meno possibile, non usando bagnoschiuma e saponi aggressivi, che rovinano lo strato idro-lipidico naturale : torniamo agli asciugamani bianchi e se li vedremo grigi dopo qualche giorno, avremo trattato la nostra pelle nel modo giusto!

Bastano poche gocce di sapone intimo, per le ascelle e le zone pudende (inguine, zona perianale, organi sessuali esterni),  il resto del corpo non va sgrassato con saponi alcalini, che alterano lo strato protettivo cutaneo, fidando nella continua produzione dall’interno, di nuovo sebo per la cute : le scarpe, le borse, non le lavate mica col sapone, anzi le nutrite con olii e creme nutrienti, o mi sbaglio !?!?!

Questo nostro vestitino, come ogni altro tessuto, è dotato di una trama ed un ordito, che nelle stoffe sono solo perpendicolari, nella cute, seguono delle linee di forza, di struttura, di piegamento, di inserzioni muscolari, che sono curve e furono ben descritte dall’Anatomico Viennese Karl Langer 1819-1887. Un bravo chirurgo plastico, per ottenere il massimo risultato e far vedere la cicatrice il meno possibile, dovrà fare massima attenzione a queste linee, imparando a riconoscerle  ed a seguirle il più possibile per le proprie incisioni.

A carico della pelle, noi possiamo trovare varie tipologie di imperfezioni estetiche, che possono essere trattate chirurgicamente, con una semplice anestesia locale, i Nei o Nevi, i Fibromi, piani o peduncolati, le Neoplasie maligne, che per fortuna non sono rapidamente invasive né metastatizzanti : l’importante, sarà fare la giusta diagnosi, l’incisione secondo le linee di Langer, togliere interamente la neoformazione, dai lati e dal profondo, una plastica per scorrimento, sutura intradermica, così da non lasciare il segno dei punti, tipo “chiusura lampo”, cerotto al silicone, per prevenire la cicatrizzazione ipertrofica ed il cheloide, evenienze, queste due ultime, per fortuna rare .

Al di sotto della Cute, nel tessuto adiposo, si possono formare delle neoformazioni normalmente benigne, i Lipomi, che possono dare solo un fastidio estetico, se piccoli, oppure funzionale, se diventano di grandi dimensioni: anche questi, si potranno togliere, con un intervento ambulatoriale e l’anestesia locale.

Possiamo trovarci anche di fronte a delle cicatrici antiestetiche, a volte deturpanti, esito di traumi accidentali o precedenti interventi gravi, dove l’importante è salvare la vita del paziente e poi per l’estetica, ci penserà il chirurgo plastico : in questi casi, si cercherà di trattare la “ stoffa del nostro vestitino” , la Cute,  per il verso più giusto possibile, tramite varie tecniche di incisione e spostamenti della pelle, per ottenere la cicatrice meno visibile.